Condono edilizio: in cosa consiste

Ischia e Centro Italia, in cosa consiste il condono edilizio

Il decreto Genova consente nell’isola di valutare le domande con le regole del 1985, nel cratere del sisma di sanare abusi commessi fino al 2016

12/11/2018 – Nel cratere del sisma del Centro Italia sarà possibile sanare le difformità edilizie effettuate fino ad agosto 2016 e gli abusi che rientrano nel tetto del 20% extra di cubatura per gli edifici colpiti dal sisma 2016; a Ischia sarà possibile concludere i procedimenti ancora pendenti per gli immobili danneggiati dal sisma del 2017 facendo riferimento alle disposizioni ‘più elastiche’ del primo condono.

A prevederlo la bozza di conversione in legge del DL Genova, in discussione al Senato.

Condono Centro Italia: cosa prevede la norma

L’articolo 39-ter del DL Genova permette nelle regioni del Centro Italia colpite dal sisma 2016 di sanare gli abusi recenti eseguiti nei successivi 13 anni dal condono del 2003 (ovvero dal 2003 al 2016). La norma riguarda gli interventi realizzati sugli edifici privati danneggiati.

La SCIA in sanatoria potrà essere presentata dal proprietario dell’immobile “anche contestualmente alla domanda di contributo” per la riparazione/ricostruzione dell’immobile danneggiato.

C’è, però, una condizione da rispettare: i progetti di riparazione e/o ricostruzione dell’immobile danneggiato devono essere compatibili con la “disciplina vigente al momento della presentazione del progetto”. Inoltre, l’acquisizione dell’autorizzazione sismica rilasciata dal competente ufficio tecnico della Regione deve avvenire prima della domanda di presentazione della SCIA in deroga.

Per sanare la situazione il provvedimento prevede il pagamento di una sanzione di importo compreso tra 516 e 5.164 euro, in misura determinata dal responsabile del procedimento comunale in relazione all’aumento di valore dell’immobile.

Il provvedimento permette di sanare non solo ‘piccoli abusi’ ma anche gli interventi edilizi di manutenzione straordinaria riguardanti le parti strutturali dell’edificio, gli interventi di restauro e di risanamento conservativo e gli interventi di ristrutturazione edilizia. Ciò significa che sarà possibile condonare anche lo spostamento di un muro portante o la realizzazione di nuove aperture.

In più, la norma consente di sanare un aumento di volumetria fino al 20%, utilizzando le norme del Piano Casa. In questo caso sarà possibile condonare la realizzazione di una veranda sul balcone o addirittura una piccola sopraelevazione. Il contributo, però, non spetta per la parte relativa all’incremento di volume.

Infine, la disposizione prevede che si possa andare in deroga all’art. 34 del DPR 380/2001, aumentando la tolleranza dal 2 al 5% di volumetria per cui una difformità edilizia non viene considerata tale.

Per poter applicare queste disposizioni è necessario che le costruzioni non siano state interessate da interventi edilizi totalmente abusiviper i quali sono stati emessi i relativi ordini di demolizione.

Condono Ischia: cosa prevede

Il DL Genova cerca di accelerare le richieste di condono pendenti per gli immobili distrutti o danneggiati dal sisma di agosto 2017, e di concludere i procedimenti entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione.

L’art. 25 prevede che vengano definite le istanze pendenti relative agli immobili distrutti o danneggiati dal sisma del 21 agosto 2017, presentate ai sensi dei tre condoni (Legge 47/1985, Legge 724/1994 e Legge 326/2003); tali istanze, però, andranno riesaminate seconde le regole della Legge 47/1985 (primo condono).

Tra le disposizioni ‘più generose’ contenute nel primo condono ci sono quelle che permettono di presentare istanza di sanatoria per:opere senza concessione edilizia o in difformità, opere insistenti su aree vincolate (a determinate condizioni), opere in contrasto con alcune norme urbanistiche, opere in contrasto con la disciplina delle distanze minime (se non costituiscano minaccia alla sicurezza del traffico).

Per il via libera alle pratiche sarà necessario il rilascio del parere dell’autorità preposta alla tutela del vincolo paesaggistico.

Saranno escluse della sanatoria le opere eseguite da soggetti condannati con sentenza definitiva, per alcuni delitti (tra cui quello di associazione mafiosa). Il contributo non sarà concesso per la parte relativa ad eventuali aumenti di volume oggetto del condono.

Condoni edilizi: le accuse al Governo

Legambiente, dopo l’approvazione alla Camera del DL Genova, ha chiesto ai senatori, di “modificare il Decreto togliendo ogni riferimento al condono Craxi, e prevedendo per i tre comuni dell’isola di Ischia anche risorse adeguate per costituire temporaneamente un gruppo di tecnici che avrà l’esclusivo compito di chiudere le pratiche di condono ancora aperte facendolo attraverso le tre leggi di riferimento, del 1985, del 1994 e del 2003”.

Per la parte riguardante gli interventi nelle aree del centro Italia Legambiente chiede di “eliminare la possibilità di sanare difformità fino ad agosto 2016, mantenendo i termini del condono del 2003 come data massima, e che si elimini quella deroga che fa aumentare la tolleranza dal 2 al 5 per cento di incremento di volumetria per cui una difformità edilizia non viene considerata tale, con la conseguenza che non si pagheranno multe e si potrà ricevere il contributo pubblico anche per quell’aumento di volumetria”.

Anche i Sindacati edili sono contrari alle disposizioni sul condono; i segretari generali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil ,infatti, hanno dichiarato: “E’ inaccettabile riaprire vecchi condoni in aree colpite dalle emergenze, come pensare a nuovi condoni, una beffa per i cittadini che hanno rispettato le leggi. In questo modo, inoltre, si corrono parecchi rischi: compromettere la ricostruzione, che deve essere basata sulla qualità e la sostenibilità ambientale; allungare i tempi della ricostruzione; ingenerare confusione normativa, che si andrebbe ad aggiungere alla già difficile situazione della gestione della ricostruzione. Non si possono affrontare le emergenze ricostruttive attraverso il condono delle irregolarità passate”.

Durante il Question Time dello scorso 7 novembre, l’ex Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha accusato il Governo di aver istituito un nuovo condono e perciò ha chiesto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte di smantellarlo.

Condono edilizio: come si difende il Governo

Con riguardo alla questione di Ischia, Il Presidente Conte ha dichiarato: “risultano 28 mila domande di condono, che risalgono a oltre vent’anni fa. Per il ristoro dei danni provocati dal terremoto ai privati, il Governo ha deciso, per 1.100 case danneggiate, di esaminare le istanze avviate molti lustri orsono. Il relativo decreto ha semplicemente, quindi, disposto la definizione delle istanze di condono già presentate anni orsono”.

Infine, Conte ha precisato: “Laddove gli immobili siano stati costruiti in aree sottoposte a vincoli idrogeologici o altri vincoli, la regolarizzazione evidentemente non andrà in alcun modo concessa”.