Decreto FER1: l’Antitrust UE sblocca 5,4 miliardi per le rinnovabili in Italia

Energia da rinnovabili e capacity market: Bruxelles approva il piano da 5,4 miliardi

Via libera al Decreto sui nuovi incentivi alle rinnovabili elettriche, il cosiddetto FER1: la Commissione europea ha approvato il piano di aiuti finanziari da 5,4 miliardi di euro stanziato dall’Italia a sostegno della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili quali eolico terrestre, fotovoltaico, idroelettrico e biogas fino al 2021.

I sussidi verranno erogati sotto forma di premi in aggiunta al prezzo di mercato e  non potranno essere superiori alla differenza tra il costo medio di produzione per ogni tecnologia di rinnovabili e il prezzo di mercato.

Nel caso in cui il prezzo di mercato dovesse superare, nel tempo, il costo medio di produzione da rinnovabili, il sistema prevede un meccanismo di recupero per cui gli impianti selezionati non sarebbero più beneficiari del premio e dovrebbero restituire allo Stato le entrate supplementari.

Il premio in essere verrà fissato tramite gare competitive, le cosiddette aste al ribasso, aperte a tutti i tipi d’impianti e tecnologie rinnovabili nel caso di gradi progetti da oltre 1 MW. Per gli impianti più piccoli, i premi verranno scelti in base alla combinazione di criteri ambientali ed economici, come previsto dai registri inseriti nel Decreto FER1.

“Un maggior utilizzo di energie rinnovabili nella produzione di energia è essenziale per il futuro del nostro pianeta e dell’ambiente – scrive in una nota stampa il Commissario europeo dell’antitrust, Margrethe Vestager – Il regime da 5,4 miliardi di euro aumenterà il livello della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Italia. Questo è in linea con gli obiettivi ambientali dell’UE e con le nostre norme comuni in materia di aiuti di Stato”.

La Commissione ha inoltre valutato il meccanismo di regolazione della capacità (capacity market) modificato dalle proposte dall’Italia in linea con le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato e ha concluso che la misura continuerà ad assicurare la sicurezza dell’approvvigionamento e aumenterà ulteriormente il livello di tutela ambientale, senza indebite distorsioni della concorrenza nel mercato unico.