Fotovoltaico in Scambio sul Posto

Meccanismo di funzionamento del servizio di Scambio sul Posto (SSP) del GSE

Il servizio di Scambio sul Posto (SSP), fornito dal GSE, è una particolare forma di autoconsumo in sito che consente di compensare l’energia elettrica prodotta e immessa in rete in un certo momento con quella prelevata e consumata in un momento differente da quello in cui avviene la produzione.

Nello Scambio sul Posto si utilizza quindi il sistema elettrico quale strumento per l’immagazzinamento virtuale dell’energia elettrica prodotta ma non contestualmente autoconsumata.

Condizione necessaria per l’erogazione del servizio è la presenza di impianti per il consumo e per la produzione di energia elettrica sottesi a un unico punto di connessione con la rete pubblica.

Ecco lo schema del funzionamento di un impianto connesso alla casa e alla rete esterna.

Di seguito una schematizzazione del funzionamento dello Scambio sul Posto su base stagionale.

L’andamento tipico è quello rappresentato:
• in estate, con la produzione del fotovoltaico al massimo, si accumula energia elettrica per l’inverno;
• durante l’inverno, con la minima produzione del fotovoltaico, viene scaricata la “batteria virtuale”;
• in primavera ed autunno energia prelevata e consumata si bilanciano.

La combinazione di fotovoltaico, scambio sul posto GSE e pompa di calore potrebbe quindi essere la soluzione ottimale per efficientare il sistema.

Il servizio di Scambio sul Posto GSE è regolato su base economica dal Gestore dei Servizi Energetici in forma di contributo GSE finanziario associato alla valorizzazione, a prezzi di mercato, dell’energia scambiata con la rete elettrica.

I valori del corrispettivo unitario di scambio forfetario vengono aggiornati e pubblicati annualmente sul sito dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.

Valori del corrispettivo unitario di scambio forfetario per l’anno 2018

Nel caso in cui l’utente dello scambio (USSP) sia connesso alle reti di bassa o media tensione, il Gestore dei Servizi Energetici S.p.A. (GSE), nell’ambito della convenzione per lo scambio sul posto, eroga, su base annuale solare, il contributo in conto scambio CS, calcolato come segue:

CS = min (OE; CEi) + CUsf * ES

dove:
OE è la parte energia convenzionale per l’acquisto dell’energia elettrica prelevata (pari al prodotto tra la quantità di energia elettrica prelevata e il prezzo unico nazionale PUN)
CEi è il controvalore dell’energia elettrica immessa in rete (determinato sulla base dei prezzi zonali orari che si formano sul mercato del giorno prima MGP)
CUsf è il corrispettivo unitario di scambio forfettario annuale
ES è la quantità dell’energia elettrica scambiata pari al minimo, su base annuale solare, tra la quantità di energia elettrica immessa e la quantità di energia elettrica prelevata.

Per l’anno 2018 i valori del CUSf, pubblicati dall’Autorità, sono i seguenti:

Il contributo in conto scambio (CS) quindi cresce al crescere di:
• minimo tra energia elettrica prelevata ed immessa (per la precisione al minimo dei due controvalori)
• energia elettrica scambiata, quindi nuovamente il minimo tra energia elettrica prelevata ed immessa
• energia elettrica prelevata (per il corrispettivo unitario di scambio) – valore prevalente

Il punto ottimale, ovvero contributo GSE in conto scambio massimo, si trova quando energia elettrica scambiata ed immessa sono identiche.

Alcune buone regole, di cui tener conto nel dimensionamento di un impianto fotovoltaico ad uso domestico potrebbero quindi essere:
• minimizzare la bolletta elettrica mediante la massimizzazione dell’auto-consumo
• massimizzare il contributo in conto scambio assicurando che, sull’anno solare, energia elettrica prelevata ed immessa in rete siano pressoché identiche.

Ad oggi, risulta infatti sicuramente poco conveniente installare un impianto superiore alle proprie esigenze, per vendere l’energia in eccesso al Gestore.