I trasporti nel futuro con l’infomobilità partono da Torino

Smart mobility: Big data, droni, algoritmi, scatole nere.

Il futuro sono i big data per capire dove e come muoversi senza fare un minuto di coda, i droni per consegnare i pacchi, gli algoritmi per l’organizzazione dei monopattini, e le scatole nere che registreranno ogni nostro passo, e qualsiasi oggetto mobile trasformato in «cervello/occhio digitale» connesso in rete con ogni altro oggetto mobile, per farci sapere in ogni secondo e in tempo reale la via più rapida e breve per andare da un posto all’altro.

La capitale della smart mobility, almeno a livello di studio e promozione, per i prossimi tre anni sarà in Italia: a Torino, dove è in partenza – lanciato e promosso da Techstars, Fondazione Crt, Compagnia di San Paolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center – il primo programma di accelerazione in Europa dedicato alla mobilità intelligente..

Si chiamerà Techstars Smart Mobility Accelerator, avrà durata triennale e si svolgerà all’interno dello spazio Ogr Tech, il nuovo hub delle Officine Grandi Riparazioni pensato per l’innovazione e riqualificato da Fondazione Crt.

Focus sarà la smart mobility con particolare attenzione ai temi della guida autonoma, della logistica, delle infrastrutture e delle smart cities. Inoltre, in linea con l’impegno dei partners in ambito circular economy, i business model e le tecnologie abilitanti la trasformazione circular disporranno di un criterio preferenziale nella scelta finale.

Il programma è il secondo progetto attivato nell’ambito della partnership tra gli stessi attori già varata a giugno con la Startup Week, al fine di favorire lo sviluppo della città di Torino come ecosistema internazionale per l’innovazione e la sua affermazione come modello di innovazione di successo in Italia e in Europa.

Il responsabile del progetto sarà Martin Olczyk, Managing Director di precedenti programmi di accelerazione Techstars ed esperto nel mondo dell’innovazione e delle startup: «Il mercato della mobilità è nel pieno di una rivoluzione – dice – e la mobilità intelligente rappresenta un modo nuovo e innovativo di pensare a come persone, dati e merci si spostino in modo più pulito, sicuro, economico, efficiente».

Anche in questo caso, come a giugno, si tratta appunto di non limitarsi allo studio teorico ma di mettere insieme startup motivate, con buone idee, e fornire loro tutto il supporto che servirà a tradurre la teoria in pratica.

Le candidature sono aperte fino al prossimo 13 ottobre, il programma si terrà da gennaio ad aprile del prossimo anno.

Uno dei primi punti con cui le startup in arrivo a Torino saranno chiamate a misurarsi sarà il problema dello «scambio di informazioni» tra le varie piattaforme già oggi presenti, dalle tante compagnie di car/scooter sharing alle reti dei mezzi pubblici: miniere di dati la cui condivisione potrà rappresentare anche solo un pezzetto di quell’«Internet of Things» – la connessione tra gli oggetti – a vantaggio della infomobilità. I big data sui nostri spostamenti possono essere prodotti da cellulari, social, sensori, pc, satelliti, telecamere stradali e soprattutto auto, se ogni utilitaria fosse in rete con le altre sarebbe di fatto il sensore real-time più avanzato che esista, capace di informazioni non solo sul traffico ma su meteo, inquinamento, rumore. A tal proposito, entrerà in vigore fra tre anni la direttiva europea che prevede l’installazione della scatola nera intelligente su ogni mezzo in movimento.